Una guerriera disarmata by Lorena Bianchetti

Una guerriera disarmata by Lorena Bianchetti

autore:Lorena Bianchetti [Bianchetti, Lorena]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858520192
editore: Piemme
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Fare squadra

C’è un altro bel ricordo che non posso omettere: le prove. L’orchestra con cui mi esibivo si chiamava Uba Uba; erano tutti bravissimi, professionisti di lunga esperienza e la particolarità era che vivevano a Terni. Durante l’inverno, la vera magia era andare ogni tanto in Umbria da loro per provare il repertorio estivo. Partivo con mio padre e il viaggio era la più bella vacanza che potessi fare. Smisi di fare le serate nell’anno in cui papà dovette fare un intervento e per un po’ di tempo non poté guidare. Le serate, senza quei viaggi con papà, non avevano più senso e io non volevo tradire la magia della complicità che, proprio grazie a lui, respiravo ogni volta che andavamo insieme a Terni. Con papà in macchina fantasticavamo, parlavamo tanto e provavamo le canzoni che avrebbero potuto caratterizzare lo spettacolo estivo. Oggi mi rivedo nella Lancia Thema grigia, lui al volante, non so perché, con indosso un giacchetto blu e una camicia bordeaux, affaticato dal lavoro senza farmelo pesare, che mi sorrideva, cantava e sognava con me. Quei viaggi erano senza prezzo, così come quelli che mi riportavano a casa dopo lo spettacolo durante l’estate. All’andata era mio fratello ad accompagnarmi, a volte con la macchina di Peppe, ma al ritorno, i miei genitori ci raggiungevano, chiudevano prima la pasticceria, si guardavano lo spettacolo e, insieme, ritornavamo a casa, non prima però di aver fatto tappa in un autogrill. A ripensarci ora, chissà cosa avranno pensato i dipendenti dell’autogrill che si trova all’altezza di Fiano Romano quando ci vedevano arrivare! La scena era sempre la stessa: arrivavamo lì intorno alle tre di notte, io tutta truccata, con tacchi a spillo, giubbotto di pelle e, in alcuni casi, anche con la bandana in testa, mentre i miei genitori e mio fratello, assolutamente rispettabili nell’aspetto mi stavano intorno come fossero dei bodyguard. Quanto ci siamo divertiti a commentare le espressioni di chi ci osservava! Chissà… forse pensavano che i miei accompagnatori fossero sfruttatori di una piccola e gentile donzella costretta a succinte sembianze! Non sapevano che la realtà era assai diversa. Ero io che costringevo loro, anche se poi con divertimento, a un impegno gravoso, che tuttavia deve aver spezzato la quotidianità di un faticoso lavoro artigianale come quello di una pasticceria.

Fare quelle serate non era una passeggiata, mi stancava moltissimo e anche se le persone della mia età in quel periodo dell’anno facevano le vacanze al mare, io spendevo il mio tempo libero in un lavoro che mi fruttava solo cinquanta mila lire a serata ma che, dopo due anni, accumulando tutti i risparmi, mi permise di comprare il mio primo microfono senza fili: ecco quella fu la mia vera e propria rivoluzione! Altro che comprare gioielli o abiti firmati! Con quel microfono senza fili finalmente potevo cantare scendendo tra il pubblico, finalmente potevo avvicinarmi alle persone e farle cantare con me.

Il repertorio di canzoni era caratterizzato da brani molto conosciuti che sceglievo poi in base agli spettatori che mi



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